Con uno sguardo al futuro, ci si accorge di come l’innalzamento del livello del mare possa diventare sempre più una minaccia per la resilienza delle coste nel mondo e delle popolazioni che hanno fatto delle coste la loro casa da generazione.
Pessimismo a parte, “necessità fa virtù”: anche davanti a questa sfida, di certo l’uomo non resta fermo a guardare. Numerose sono le proposte per difendere la terra dal mare, e il “Motore della Sabbia” è sicuramente uno dei più suggestivi.

Prima di scoprire brevemente di cosa si tratta, è opportuno approfondire sulla critica della questione, e di come il problema si sia velocemente allargato negli ultimi anni.

Il fenomeno dell’innalzamento del livello del mare avviene principalmente a causa dell’espansione termica e del disgelo dei ghiacci polari:

  1. (1)  Con il riscaldamento degli oceani, l’acqua si espande causando un aumento del livello del mare. Questa espansione termica è molto piccola, ma la profondità media della maggior parte degli oceani è di 3500 metri, il che significa che anche una piccola espansione ha un’influenza importante sull’aumento del livello del mare.

  2. (2)  Nel corso dell’ultimo secolo, le temperature atmosferiche più calde hanno causato il disgelo accelerato della maggior parte dei ghiacciai, delle calotte glaciali e dei ghiacci continentali. Questo aumento del deflusso di acqua di disgelo verso il mare ha contribuito all’aumento del livello del mare (si noti che il disgelo del ghiaccio galleggiante non causa l’aumento del livello del mare). In molte località, compreso il Pacifico, le variazioni naturali del livello del mare dovute alle maree, al clima e alla variabilità climatica possono essere piuttosto significative rispetto all’aumento del livello del mare dovuto solo al cambiamento climatico. Il 10% della popolazione mondiale vive in aree costiere a meno di 10 metri sopra il livello del mare; circa il 40% vive entro 100 km dalla costa. Essendo le città i poli produttivi dell’economia (l’80% del PIL globale è prodotto nelle città), i disastri climatici nelle città sono suscettibili di avere un impatto significativo sull’economia globale.

Le stazioni mareografiche e i satelliti mostrano che il livello medio del mare nel Pacifico, come area più a rischio, è aumentato di circa 15 cm negli ultimi 100 anni, e la maggior parte delle stime mostra che il tasso di cambiamento si è accelerato negli ultimi decenni.
La quantità di emissioni determina l’entità del riscaldamento globale e quindi la velocità con cui si scioglieranno le calotte glaciali e i ghiacciai. Le stime attuali variano tra 20-60 cm entro il 2100, anche se gli scienziati avvertono che aumenti maggiori potrebbero essere possibili (Global Risk Report, WEF 2024).

Inondazioni costiere più frequenti e gravi a causa degli effetti combinati di onde di tempesta, maree alte e livelli del mare più alti, aumento dell’erosione e cambiamenti della linea di costa, contaminazione dell’acqua salata delle falde acquifere, delle risorse idriche superficiali e dei suoli agricoli e danni alle strutture e agli ecosistemi delle barriere coralline costiere, inclusa la biodiversità e la produttività biologica sono alcune delle conseguenze previste.

Ad esempio, l’immagine qui sotto evidenzia come il problema sia presente in luoghi molto distanti sul pianeta.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, decine di milioni di persone rischiano di essere costrette ad abbandonare i luoghi che le loro famiglie hanno chiamato casa per generazioni.
Ridurre le emissioni di gas serra è il modo più efficace per proteggere queste comunità, ma altre soluzioni innovative possono mitigare l’impatto dell’innalzamento del livello del mare.

Una di queste innovazioni è il “motore della sabbia”, che aiuta a rallentare, o addirittura invertire, la perdita di spiagge lungo le coste a rischio. I Paesi Bassi hanno costruito il primo motore di sabbia al mondo nel 2011, registrando un discreto successo.

Prima di tutto, va precisato che non si tratta affatto di un motore. Non ci sono motori né parti meccaniche. Il motore di sabbia è una soluzione naturale all’erosione costiera che lavora in armonia con il movimento delle acque marine.

Utilizzando milioni di tonnellate di sabbia, gli ingegneri creano i motori della sabbia estendendo una sezione della costa verso il mare, creando una penisola artificiale. L’azione delle onde dell’oceano funge da “motore” che spinge la sabbia lungo la costa col passare del tempo. Di conseguenza, la spiaggia si rigenera gradualmente e la costa è protetta dall’erosione.

Il Global Risks Report 2024 del World Economic Forum evidenzia il pericolo di non adattarsi abbastanza rapidamente agli impatti del nostro clima in cambiamento. “I lunghi tempi di sviluppo delle infrastrutture ad hoc potrebbero mettere in discussione la prontezza per i cambiamenti regionali o locali che si manifestano improvvisamente”, si legge. “Ad esempio, il collasso dei sistemi di barriera corallina – che assorbono più del 90% dell’energia delle onde – potrebbe lasciare le comunità costiere vulnerabili agli straripamenti.”

Lo sviluppo di infrastrutture come i motori di sabbia richiede tempo e denaro – e ritardi, afferma il rapporto, significano che i controlli potrebbero arrivare troppo tardi.
Il rischio quindi nasconde una grande criticità, con la minaccia di distruzione di interi villaggi e la scomparsa di centinaia di arcipelaghi in pochi anni.

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