Grazie alla nuova tecnologia “Molecular Solar Thermal energy storage system” (MOST), in futuro si potrà convertire l’energia stoccata sotto forma di calore in elettricità e conservare l’energia solare fino a 18 anni, senza vincoli meteorologici. Il risultato è stato ottenuto da un gruppo di ricerca dell’Università Tecnologica Chalmers in Svezia e pubblicato sulla rivista Cell Reports Physical Science.

foto articolo 2030

Come funziona la tecnologia MOST?

L’energia viene immagazzinata grazie ad un sistema energetico chiuso: una molecola progettata in laboratorio e composta da azoto, idrogeno e carbonio cambia stato quando incontra la luce solare, immagazzinando energia. Lo stato liquido ne è un esempio, tramite cui la molecola può essere stoccata per periodi fino a 18 anni, rilasciando energia nel ritorno allo stato originale.

Gli obiettivi del progetto

La Chalmers University of Technology, sul suo sito ufficiale, dichiara che “il progetto MOST mira a sviluppare un sistema di stoccaggio dell’energia solare a zero emissioni basato su materiali benigni e interamente rinnovabili. Si basa su un sistema molecolare che può catturare l’energia solare a temperatura ambiente e immagazzinare l’energia per periodi di tempo molto lunghi senza notevoli perdite di energia.”

La pubblicazione entra ancora più nello specifico definendo il processo come un ciclo chiuso di cattura, basato sull’immagazzinamento e rilascio di energia. 

E ancora, “i sistemi MOST saranno combinati con l’immagazzinamento dell’energia termica (TES) in un concetto ibrido per consentire un utilizzo efficiente e su richiesta dell’energia solare, per garantire un soddisfacimento delle esigenze di energia nel breve periodo. La struttura ibrida del dispositivo, che combina TES e MOST, permette il funzionamento del sistema in due diverse modalità, mirando a diverse applicazioni. 

Le due modalità di funzionamento della

Nella modalità di funzionamento A, l’obiettivo è quello di raggiungere un rendimento termico stabile e il sistema MOST viene utilizzato per mitigare la variazione giornaliera del flusso solare che di conseguenza porta ad un’uscita variabile del TES. Nella modalità di funzionamento B, il sistema ha come obiettivo gradienti di temperatura più grandi in tempi più brevi. La modalità A verrà applicata in situazioni in cui è necessaria un’uscita di temperatura stabile, come ad esempio la generazione di calore ed energia, mentre per la modalità B il sistema opera come parte di un sistema energetico più grande il cui compito è quello di mitigare le variazioni della domanda e della produzione di energia. Inoltre, il progetto si impegnerà con i futuri utenti della tecnologia al fine di garantire lo sviluppo futuro e la capacità dell’UE per la futura implementazione del mercato.”

MOST: progetto promettente ma acerbo

La nuova tecnologia avrà ottime ripercussioni sul mondo dell’energia rinnovabile presentando grandi potenzialità per la produzione di energia senza l’emissione di CO2. Tuttavia il sistema necessita di ottimizzazioni sia in termini di quantità di energia estratta, sia in termini di fattibilità per una produzione su larga scala, principalmente per il carico dei costi elevati da sostenere.

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