Fame nel mondo: la situazione peggiora

“L’uomo si vanta di saper dividere l’atomo ma non ha ancora imparato a dividere il pane”. Nasir Karim.

L’Onu nell’obiettivo 2 della Agenda 2030 ha fissato una meta e indicato una via concreta per sconfiggere la fame entro il 2030 tramite modelli sostenibili di produzione e consumo.
Purtroppo, nonostante i buoni propositi dell Onu, il difficile periodo che ci troviamo ad affrontare ha innalzato questo problema a livelli mai raggiunti prima ,rendendo ancora più difficile questo obiettivo. I dati forniti dalla FAO (rapporto 2021), e da diverse agenzie delle Nazioni Unite (inclusa l’Unicef), indicano che negli ultimi anni decine di milioni di persone nel mondo sono rimaste vittime di malnutrizione e denutrizione e che circa un terzo della produzione alimentare mondiale non è fruibile per sprechi sempre più ampi.

Approfondire questi dati ci sta aiutando a maturare una visione critica e globale del problema della fame e ci sta svelando purtroppo, come dice Papa Francesco, che lo spreco di alimenti non è che uno dei frutti di quella ’cultura dello scarto’ che spesso porta a sacrificare uomini e donne agli idoli del potere, del profitto e del consumo.

Un triste segnale di quella globalizzazione dell’indifferenza, che ha fatto lentamente abituare adolescenti e adulti alla realtà della fame nel mondo quasi fosse normale. Il nostro pianeta sta vivendo la più grave crisi alimentare del XXI secolo.

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