L’Unione Europea starebbe riflettendo sull’opzione di abbandonare o quanto meno ridurre alcuni limiti in vigore riguardanti la sostenibilità alimentare e alla tutela dell’ambiente, e la causa sembrerebbe essere la crisi Russo-Ucraina.

 

L’Unione Europea e tutti i suoi paesi potrebbero dover fronteggiare una crisi alimentare causata dall’ingente quantità di approvvigionamenti che necessita l’ucraina in questo periodo e aumenterà l’inflazione, generando un incremento dei prezzi.

 

Inoltre, con le sanzioni alla Bielorussia e alla Russia e la riduzione del commercio dall’Ucraina, che da sola rappresenta il 19% delle importazioni di grano dell’UE e il 13% delle importazioni di semi oleosi, l’aumento dei prezzi potrebbe non essere il problema principale. 

 

“A medio termine, ci sarà un effetto a catena sulla capacità di produrre cibo in Europa e altrove”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura francese, Julien Denormandie, attuale presidente del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’UE.

 

Il commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, invece, sostiene che “la Commissione esaminerà nuovamente gli obiettivi delle sue principali politiche alimentari sostenibili, la strategia Farm to Fork e Biodiversity, per vedere se possono garantire la sicurezza alimentare dell’Europa con la guerra in Ucraina

Wojciechowski Prosegue dicendo che “Non vogliamo mettere da parte  queste strategie non vogliamo metterle in discussione, ma ci sono altri elementi che devono essere riconsiderati data la situazione attuale.

La Commissione ritiene che il conflitto in Ucraina colpirà i paesi in modo diverso. I Paesi Bassi, la Germania e la Polonia sono i più esposti, insieme ai paesi vicini come Estonia e Lettonia. 

In questa situazione, si potrebbero adottare due misure: l’aiuto all’ammasso privato (PSA) e la riserva di crisi, ha affermato il commissario polacco. 

 Il PSA è una forma di intervento dell’UE che mira a riequilibrare un mercato perturbato riducendo l’eccesso di offerta a breve termine: è consentito dal diritto dell’UE per alcuni settori come lo zucchero bianco e i prodotti lattiero-caseari, ma deve essere valutato e approvato dalla Commissione se supera un limite specificato.

 

La Riserva di crisi è stata introdotta dalla politica agricola comune (PAC) del 2013 e può essere utilizzata per finanziare misure eccezionali per contrastare le perturbazioni del mercato che interessano la produzione o la distribuzione.

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