Oggi prende ufficialmente il via a Baku, in Azerbaigian, la ventinovesima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP 29. Un appuntamento di fondamentale importanza per il futuro della lotta al cambiamento climatico, in un momento storico in cui la crisi climatica sta causando sempre più devastazioni in ogni angolo del pianeta.

La COP 28, tenutasi a Dubai nel 2023, ha rappresentato un punto di svolta significativo nei negoziati climatici globali. Durante la conferenza, si è raggiunto un importante accordo per l’istituzione del “Loss and Damage Fund,” un meccanismo finanziario volto a supportare economicamente le nazioni più vulnerabili e colpite dai disastri climatici. Tuttavia, la COP 28 ha anche messo in evidenza le persistenti difficoltà nel raggiungere un consenso globale sui tagli alle emissioni di carbonio e sulla transizione energetica. Nonostante alcune nazioni abbiano proposto piani ambiziosi per la riduzione delle emissioni, le divisioni tra paesi ricchi e poveri, così come tra produttori di combustibili fossili e sostenitori delle energie rinnovabili, hanno reso le discussioni complesse e spesso tese. Le conclusioni della COP 28 hanno gettato le basi per un’azione più strutturata, con l’impegno di rivalutare gli obiettivi nazionali e l’implementazione di strategie di adattamento e resilienza. Questo contesto ha portato all’organizzazione della COP 29 a Baku, un evento con la missione cruciale di rafforzare gli impegni presi, affrontare le carenze evidenziate e dare maggiore concretezza alle promesse di sostegno finanziario e transizione energetica.

Il Discorso di Apertura

Il presidente della COP 29, Mukhtar Babayev, ha aperto la conferenza con un discorso deciso e allarmante, sottolineando la gravità della situazione climatica attuale. “Il mondo è sulla strada della rovina,” ha dichiarato Babayev. Ha menzionato esempi concreti come le inondazioni che devastano le case in Spagna, gli incendi boschivi in Australia e l’innalzamento del livello degli oceani nel Pacifico. “Che li vediate o no, le persone stanno soffrendo nell’ombra,” ha aggiunto, riferendosi ai milioni di individui già colpiti dagli effetti del riscaldamento globale. Babayev ha evidenziato come le attuali politiche climatiche portino a un riscaldamento globale di tre gradi, una cifra che rappresenterebbe una catastrofe per miliardi di persone.

Un elemento di particolare preoccupazione è l’assenza dei leader dei due paesi con le più alte emissioni di carbonio: Stati Uniti e Cina. Queste assenze mettono in discussione la capacità della comunità globale di raggiungere un consenso efficace sulle misure necessarie per contrastare il cambiamento climatico.

Temi Principali della COP 29

La COP 29, che durerà fino al 22 novembre 2024, affronterà questioni cruciali, tra cui:

  1. Stocktake Globale
    Uno dei momenti più significativi sarà la valutazione dello stato di avanzamento rispetto all’obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1,5°C. Questo primo “Global Stocktake” analizzerà i progressi e le mancanze degli impegni presi dai paesi. È atteso che questo rapporto sproni le nazioni a rafforzare i propri Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC) con piani più ambiziosi e concreti.
  2. Finanziamento Climatica
    Un altro tema caldo sarà quello del finanziamento. I paesi sviluppati sono sotto pressione per mantenere la promessa di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno per aiutare i paesi in via di sviluppo a mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. Inoltre, si parlerà di strumenti finanziari innovativi, come i green bonds e i meccanismi di pricing del carbonio, per mobilitare ulteriori risorse.
  3. Fondo per Perdite e Danni
    La COP 29 mirerà anche a perfezionare il Loss and Damage Fund, istituito alla COP 28, per fornire supporto finanziario ai paesi più colpiti dalle catastrofi climatiche. Si discuteranno i dettagli operativi e le modalità di finanziamento di questo meccanismo fondamentale.
  4. Adattamento e Resilienza
    Con l’aggravarsi della crisi climatica, è urgente rafforzare la resilienza delle comunità più vulnerabili. Si esamineranno le nuove tecnologie di adattamento, soluzioni basate sulla natura e partnership regionali per mitigare gli impatti del cambiamento climatico.
  5. Transizione Energetica
    La transizione globale dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sarà al centro delle discussioni. Si prevede che la COP 29 affronterà il tema delle politiche energetiche e dell’innovazione tecnologica necessarie per una transizione giusta e sostenibile.
  6. Sinergia tra Biodiversità e Clima
    Un argomento emergente sarà il legame tra perdita di biodiversità e cambiamento climatico. La COP 29 integrerà i principi del Quadro Globale di Biodiversità Kunming-Montreal, promuovendo una protezione ambientale coordinata.
  7. Coinvolgimento della Società Civile e dei Giovani
    La COP 29 darà risalto anche al ruolo fondamentale della società civile e dei giovani attivisti. Saranno messe in luce le soluzioni dal basso e le voci delle comunità marginalizzate, promuovendo un approccio inclusivo.

Alla luce del “Global Stocktake,” che evidenzierà i progressi insufficienti, le aspettative sono alte. I paesi saranno spinti ad annunciare NDC aggiornati e più ambiziosi. Si prevede un’enfasi particolare sull’adattamento, sulla trasparenza e sull’accelerazione delle energie rinnovabili. Questa conferenza potrebbe segnare una svolta fondamentale per il decennio in corso, definendo una nuova agenda globale per il clima.

La COP 29 si presenta come un momento cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Nonostante le sfide, dalle tensioni geopolitiche agli impegni finanziari incerti, la conferenza rappresenta un’opportunità per superare le barriere politiche ed economiche e impegnarsi verso soluzioni efficaci e sostenibili. Le decisioni prese a Baku influenzeranno il futuro delle politiche climatiche globali, con l’obiettivo di garantire un mondo resiliente e vivibile per le generazioni a venire.

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