Formula E è l'unico sport al mondo a zero emissioni nette di carbonio, merito anche del lavoro di DHL in quanto Logistics Partner della competizione. Fonte Formula E

Da Roma a Monaco. Da Berlino a Jakarta. Da Jakarta a Vancouver. Tra due tappe pochissimo tempo a disposizione e, in media, 500 tonnellate di merci da spostare. Questo è solo un esempio delle sfide logistiche che DHL, Official Logistics Partner di Formula E, deve affrontare durante il campionato. A dirigere le attività Manuela Gianni, Head di DHL Motorsport Italia, che insieme al suo team gestisce la logistica per gli organizzatori, i media e i team di Formula E, trasportando merci per più di 70.000 kilometri in una singola stagione.

Cosa significa gestire la logistica della Formula E

DHL ha un team esclusivo per il campionato di Formula E e, a seconda della gara, uno staff di 10-12 personededicate al progetto viaggiano in ogni tappa del campionato per lavorare in loco con altre quattro che fungono da supporto remoto. Senza contare tutto il personale locale presente sul territorio, che funge da supporto operativo. All’arrivo in ciascuna sede, viene assicurato che il carico si trovi esattamente dove dovrebbe essere, in modo che quando le squadre arrivano, possano iniziare immediatamente a disimballarlo.

Il team logistico di DHL è responsabile dello spostamento di tutto il necessario per la realizzazione della gara, comprese le auto da corsa, le batterie, le unità di ricarica, l’attrezzatura dei team, i materiali di accredito e le apparecchiature multimediali e di trasmissione.

Oltre alla logistica, DHL sta lavorando con la Formula E per aumentare la consapevolezza sui temi dellamobilità e dello sviluppo sostenibile, con iniziative ed eventi come il DHL Valencia E-Prix all’inizio dell’anno scorso, dove DHL ha reso verde una delle tribune del circuito coprendole con 400 ulivi, o ancora l’ iniziativa “Send a Breath of Clean Air”.

Inoltre, DHL insieme alla Formula E, mira a ispirare e incoraggiare più donne ad entrare nel settore Motorsport e ad abbattere i pregiudizi per quanto riguarda l’uguaglianza di genere. Per fare questo, DHL collabora con il progetto “Girls on Track” per offrire alle ragazze l’opportunità di andare dietro le quinte della Formula E e scoprire potenziali percorsi di carriera negli sport motoristici.

Intervista ad Manuela Gianni

Di seguito una breve intervista a Manuela Gianni, che risponde alle domande della nostra redazione riguardo all’Agenda 2030 e all’impegno di DHL per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Il Covid-19 ha complicato ulteriormente il movimento di beni e persone tra paesi. Quali sono stati, secondo lei, i punti di forza di DHL nel trasporto degli equipaggiamenti e delle attrezzature per la Formula E durante la pandemia?

Le tempistiche molto ristrette, insieme alla pandemia, hanno creato numerosi ostacoli allo spostamento delle merci tra i diversi Paesi. Nonostante le restrizioni abbiano messo alla prova le operazioni di logistica, siamo riusciti a consegnare in tempo attrezzature ed equipaggiamenti per tutte le gare in programma. Tra i punti di forza che hanno permesso a DHL di superare le difficoltà incontrate in questo periodo di emergenza, l’approccio multimodale e la diversificazione dei servizi di trasporto delle merci, con l’obiettivo di trovare il giusto mix tra efficienza e sostenibilità. Contiamo inoltre su un network di supporto che copre praticamente ogni continente. Per garantire la massima flessibilità, DHL ha coordinato gli spostamenti al millisecondo e ha coperto enormi distanze in tempi record. E tutto in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità!

L’SDG numero cinque ha l’obiettivo di garantire, entro il 2030, parità di trattamento e opportunità indipendentemente dal genere sessuale. Ha riscontrati cambiamenti in questo ambito nella sua esperienza in DHL?

Sono oltre trent’anni che mi occupo di logistica per il settore Motorsport. Fortunatamente, queste tematiche non sono nuove per DHL, che lavora per garantire la parità di genere da ben prima dell’implementazione dell’Agenda2030. Equità e meritocrazia sono parole che fanno parte da sempre del nostro vocabolario. Per questo motivo, l’Obiettivo cinque dell’Agenda 2030 rappresenta solo un ulteriore prova che stiamo andando nella giusta direzione. Il nostro approccio basato sull’integrazione e sull’inclusività offre ai dipendenti le stesse prospettive e opportunità di carriera indipendentemente da sesso, nazionalità, etnia, religione, età, orientamento o identità sessuale, disabilità o qualsiasi altra caratteristica protetta dalla legge. Nonostante la quota di dipendenti di sesso femminile sia rimasta stabile ad un terzo durante gli anni recenti, il numero di dirigenti donne nel Gruppo Deutsche Post è costantemente aumentato, fino a raggiungere il 22,2%. Ciò significa che una su cinque posizioni dirigenziali intermedie e superiori è già occupata da una donna. L’obiettivo del gruppo per il 2025 in termini di gender-gap è raggiungere il 30% di donne all’interno del Management dell’azienda. Per concludere, direi di essere io stessa l’evidenza dell’orientamento di DHL in questa direzione, avendomi affidato una delle attività di più alto profilo del Gruppo.

Il trasporto di equipaggiamenti, batterie, macchine e attrezzature pesa per il 71% sulla carbon footprint della Formula E (Fonte “Formula E Season Six Sustainability Report”).  Quali sono, secondo lei, gli elementi su cui Formula E e DHL dovranno lavorare per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dei trasporti nel futuro delle corse?

Prima di tutto voglio dire che siamo orgogliosi di essere “Founding Partner” della Formula E e di lavorare insieme a loro per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Siamo infatti consapevoli di essere una componente molto rilevante nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi comuni di sostenibilità. Ci riuniamo periodicamente con i responsabili della Formula E per analizzare cosa può essere migliorato in termini di impatto ambientale, efficienza dei trasporti e abbattimento della quantità di Co2 introdotta nell’atmosfera. Tutto ciò all’interno della ambiziosa roadmap del Gruppo Deutsche Post per la sostenibilità, che tra le numerose iniziative, ha investito in 33 milioni di litri di carburante sostenibile per l’aviazione, con l’obiettivo di risparmiare più di 80mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Il programma prevede l’investimento 7 miliardi di euro in tecnologie green entro il 2030 e l’azzeramento delle emissioni dell’industria logistica entro il 2050. Per le brevi distanze e le consegne dell’ultimo miglio, DHL continua a portare avanti l’elettrificazione dei veicoli. Entro il 2030 infatti, il 60% dei veicoli utilizzati per le consegne “last mile” in tutto il mondo sarà alimentato da energia elettrica, per un totale di oltre 80mila veicoli elettrici sulla strada.

Fonte DHL InMotion

I combustibili sostenibili sono un elemento chiave all’interno della roadmap di DHL verso la decarbonizzazione: i biocarburanti e gli eFuel in particolare mostrano grande potenziale per migliorare il cosiddetto “Carbon insetting”. Ci può dire qualcosa di più sull’approccio di DHL al problema e sulle strategie per ridurre le emissioni di Co2?

Sebbene la compensazione delle emissioni carbonio (offsetting) abbia un impatto positivo sull’ambiente e sia certamente fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi comuni, DHL Motorsport ha anche optato per un approccio più diretto mirando direttamente al fulcro del problema e cioè a ridurre le emissioni generate dal settore dei trasporti. Questo approccio, definito “Carbon insetting”, mira a ridurre le emissioni di Co2 all’interno della propria attività operativa, quindi nel nostro caso utilizzando ad esempio combustibili sostenibili o rinnovando in chiave sostenibile la nostra flotta. Tutto questo lavoro viene portato avanti in stretta collaborazione con la Formula E, con i quali condividiamo gli stessi valori. Utilizzando questo approccio DHL predilige, dove possibile, le operazioni di insetting, che offrono un promettente percorso verso la decarbonizzazione, riducendo al minimo la “carbon footprint” del settore dei trasporti.

Laddove, tuttavia, non fosse possibile utilizzare esclusivamente carburanti “green” a causa di problemi di infrastrutture (non dappertutto, ad esempio, ci sono distributori di carburante sostenibili come l’Hydrotreated Vegetable Oil (HVO)), DHL provvederà ad abbattere le proprie emissioni su altre tipologie di trasporto, con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio desiderato, tenendo bene a mente che viviamo tutti nella stessa atmosfera.

La differenza tra Carbon offsetting e Carbon insetting. Fonte DHL