Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer disse che “La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente”. La salute ed il benessere sono una priorità per uno sviluppo sostenibile, che garantisca ad ogni età e per tutte le fasce sociali una sana vita fisica, mentale e psicologica.
Negli ultimi decenni sono stati fatti grandi progressi per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni legate alla mortalità infantile e materna. Sono stati compiuti significativi progressi nell’accesso all’acqua pulita e all’igiene, nella riduzione della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della diffusione dell’HIV/AIDS. Nonostante ciò, sono necessari molti altri sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo.
Molti paesi del mondo, anche tra i più evoluti ed economicamente sviluppati, non prevedono assistenza sanitaria pubblica lasciando alle capacità economiche individuali la possibilità di avere assistenza sanitaria in caso di bisogno.
Nei paesi poveri i decessi avvengono per mancanza di assistenza, cibo e acqua pulita. In questi paesi le mamme partoriscono sole e la mortalità infantile rappresenta la maggiore causa di morte.
Nei paesi ricchi per mancanza di attività fisica o eccesso di cibo. Nel paese più ricco del mondo, gli Stati Uniti, c’è una incredibile disparità di accesso alle cure.
Fatti e cifre
Dal 2005 al 2016 il 90% dei paesi meno sviluppati a beneficiato di meno di un medico ogni 1000 persone. Oltre il 60% di meno di tre infermieri ostetriche.
Per quanto riguarda a salute infantile, ogni giorno muoiono 17.000 bambini in meno rispetto al 1990; tuttavia, ogni anno continuano a morire più di sei milioni di bambini prima del compimento del quinto anno d’età.
I bambini nati in situazioni di povertà hanno quasi il doppio delle probabilità di morire prima del compimento del quinto anno d’età rispetto ai bambini nati nelle famiglie più ricche.
La situazione in Italia
L’Italia si colloca tra i paesi più virtuosi per la bassa mortalità infantile. Inoltre, dal 2004 è in costante diminuzione anche il tasso di mortalità tra 30 e 69 anni per tumori maligni, diabete mellito, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche. In altre parole, siamo fortunati, ma dobbiamo comunque dare il nostro contributo per la diffusione di un’autentica cultura della salute.
Secondo l’ASVIS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, anche in Italia occorrono sempre maggiori attenzioni nei confronti di sé stessi e delle altre persone in ogni regione. La recente pandemia che ha travolto come uno tsunami gran parte dei paesi del mondo, ha misurato in modo impietoso l’entità di questo problema.
Inoltre, l’Italia già nella sua Costituzione riconosce la salute come “diritto inviolabile e assoluto” per tutti (Art. 32) garantendo dal 1978 un Sistema Sanitario Nazionale a carattere universale e gratuito finanziato con le risorse della fiscalità generale.
Obiettivi
La salute ed il benessere sono beni irrinunciabili e per i quali c’è necessità di accordi e politiche comuni in un mondo sempre più globalizzato. Si tratta di problematiche da affrontare collettivamente a livello mondiale (ebola, AIDS, malaria).
Un grande contributo possono fornirlo le nuove tecnologie permettendo teleconsulti o digitalizzazione della sanità. La salute fisica e anche psicologica va custodita e preservata da ciascuno con la massima cura ed attenzione. In molti casi, tuttavia, non si è autosufficienti nel salvaguardarla (bambini, malati, anziani).
La copertura sanitaria deve dunque diventare un diritto e un obbligo per i governi da garantire a tutti consentendo accesso a medicinali di base e vaccini.